La misteriosa
scomparsa di Omar
Servizio di Walter Bellisi
CAPITAN
PASTENE (Cile) - A Capitan Pastene vive ancora uno dei coloni pionieri
dell'emigrazione del 1904 e 1905 nato in Italia. É una donna che compirà 96 anni
il 15 maggio. Si chiama Giovanna Iubini Bedonni, ed ha visto la luce a
Castellino delle Formiche nel comune di Guiglia. Emigrò coi genitori quando
aveva due anni. La nonnina è lucidissima e si esprime col dialetto delle nostre
montagne. In paese le vogliono un gran bene: "Ella es la unica reliquia del
pueblo" - dicono. Suo marito, più giovane di lei di due anni, vanta un
altro record: concepito in Italia, è il primo nato a Capitan Pastene. I suoi
genitori, Guglielmo Fulgeri e Giacinta Donini di Pavullo, lo chiamarono Pastene
per ricordare questo fatto.
Nonna Giovanna ha sempre salutato tutti, anche i Cileni, col buon giorno e la
buona sera in italiano, mai in spagnolo - ci raccontano. Abita in una vecchia
casa in legno, ben messa. Ci accoglie con entusiasmo. E subito si presenta "Mi
chiamo Giovanna Iubini Bedonni, sono nata a Castellino, provincia di Emilia,
Modena". Che cosa ricorda di quando era bambina? "Qui c'era solo la montagna
senza case. Ho fatto tutti i lavori eccetto arare i campi con i buoi. Mio marito
ha lavorato meno di me. Avevamo una mucca, alcune pecore. Io ho conosciuto tutti
gli italiani emigrati qui a Capitan Pastene. Non sono mai tornata in Italia.
Partirei 'magnana' per l'Italia".
Il padre di nonna Giovanna si chiamava Venanzio Iubini, era nato a Guiglia e
risiedeva a Missano di Zocca; la madre era Marcellina Bedonni. Partirono
dall'Italia il 2 febbraio 1904 con i loro sette figli e col padre di Venanzio,
Domenico Iubini. Alla festa per il gemellaggio fra Zocca e Lumaco-Capitan
Pastene, Giovanna e Pastene non c'erano. Escono di casa raramente. A questa
festa abbiamo incontrato numerosi discendenti dei pionieri che all'inizio del
secolo lasciarono il Frignano. Tutti hanno storie da raccontare, molte tristi,
di momenti difficili. Snocciolano antiche filastrocche della nostra montagna
come ha fatto Anita Cortesi Giacomozzi di origine pavullese: "Una legna non fa
fuoco, due ne fanno poco, tre fanno un fuocherello, quattro fanno un fuoco
bello".
E un ragazzo ci sussurra che Capitan Pastene ha avuto un desaparecidos ai tempi
di Pinochet. Si chiamava Omar Venturelli, era un frignanese. "Portava avanti un
forte impegno sociale, organizzava gli operai. Sparì. Ogni anno celebriamo una
messa in ricordo. Ma fin quando non ci dicono dove è stato ammazzato noi non
crediamo che sia morto".
Alla festa del gemellaggio c'erano tutti i rappresentati delle associazioni
degli emigranti dell'Emilia Romagna. Questi sodalizi svolgono un ruolo
importante. Fungono da catalizzatori, lavorano per mantenere l'identità etnica,
l'italianità.
(Il Resto del Carlino - Modena, 14 maggio 1998)