Dalle Ande… agli
Appennini
Servizio di Walter Bellisi
PAVULLO - Un
paio di mesi fa, in un nostro servizio dal Cile sul gemellaggio tra Zocca e il
comune cileno Lumaco-Capitan Pastene, raccontammo di un giovane discendente di
emigranti del comune di Guiglia che desiderava tantissimo venire a vivere in
Italia, "per sempre". La notizia non è caduta nel vuoto. Da alcune settimane,
Giacomo Giacomozzi, 27 anni, si trova a Pavullo, ha un lavoro, ha ricevuto in
regalo un motorino per recarsi in azienda e alloggia presso una famiglia in
attesa di potersi rendere indipendente.
"Sono molto felice" - dice -. Ho scritto tutto questo ai miei familiari che
abitano a Puren, un comune che confina con Capitan Pastene, dove vivono diversi
italiani. L'Italia mi piace tantissimo. La gente è molto buona. Ringrazio
Antonio Parenti per quanto ha fatto per me. Grazie anche ai Comuni di Guiglia e
Pavullo per la celerità con cui hanno perfezionato le pratiche burocratiche che
mi riguardavano. Ho sempre desiderato venire in Italia. In casa mia, la terra di
origine non è mai stata dimenticata. Si parlava spesso di questi luoghi che mi
pare di avere sempre conosciuto, anche se è la prima volta che li vedo".
Giacomo Giacomozzi rappresenta la terza generazione degli italiani emigrati a
Capitan Pastene. In Cile faceva il camionista e aveva lavorato in un officina
meccanica. Qui a Pavullo ha trovato occupazione presso la Ceramica Mirage. I
suoi bisnonni erano Palmo Giacomozzi e da Edvige Fichi i quali, assieme ai
quattro figli, lasciarono Roccamalatina di Guiglia nel 1905 come altre famiglie
del nostra montagna ingaggiate da Giorgio Ricci di Verica per andare a
colonizzare una vasta area nel sud del Cile, risultata poi molto povera. Ora,
Giacomo Giacomozzi ha coronato il suo grande sogno, e sprizza felicità da tutti
i pori.
(Il Resto del Carlino - Modena, 4 agosto 1998)