Patto di gemellaggio Zocca - Lumaco/Capitan Pastene
di Walter Bellisi

Dal tre maggio scorso, nel cartello di benvenuto che si trova sulla strada principale all'ingresso di Capitan Pastene, campeggia la scritta "Pacto de Hermandad con Zocca". Ma il nome Zocca, in questo paesone del sud del Cile che conta oltre duemila abitanti, non era sconosciuto anche prima di quel giorno.
Quarantun famiglie che abitavano i nostri monti vi emigrarono nel 1904 e nel 1905, assieme ad altre di Guiglia, Pavullo, Montese e di alcune altre vicine località del bolognese. In tutto circa 500 persone andarono laggiù in cerca di fortuna. C'era terreno da colonizzare nella provincia del Malleco, regione Araucania, un terreno color rosso mattone che si rivelò essere arido, sterile: permetteva a malapena di sopravvivere. C'erano però boschi, e il legno, in seguito, sarà la principale fonte di lavoro per i nostri emigranti.
A Capitan Pastene, oggi, vivono centinaia di discendenti dei coloni pionieri. Alcuni, pochi per la verità, sono benestanti o forse ricchi.
Il luogo della loro origine, anche i più giovani, l'hanno ben presente. Pronunciano a stento qualche lemma di italiano e del dialetto del nostro Appennino, ma le parole Zocca, Missano, Castellino delle Formiche, Guiglia, Verica, Pavullo, le scandiscono chiaramente con una leggera inflessione della loro lingua, lo spagnolo. Il tre maggio scorso, a Capitan Pastene c'erano Aldo Preci sindaco di Zocca, Antonio Parenti della Consulta Regionale per l'Emigrazione, Ebe Tintori consigliere del Comune di Zocca (rappresentavano anche la Provincia di Modena) e l'interprete Claudio Mastroianni. Formavano la delegazione che si è recata in Cile per incontrare i nostri emigranti e per formalizzare l'atto di gemellaggio tra Zocca e Lucamo-Capitan Pastene.
I sindaci dei due Comuni, Aldo Preci e Rolando Flores, quella domenica mattina, dopo la messa, hanno posto la loro firma in calce al documento nel quale si legge, fra l'altro, che le due comunità "concordano di promuovere rapporti stabili e duraturi finalizzati a scambi culturali e documentari nei diversi campi".
Alla cerimonia hanno assistito centinaia di discendenti di nostri emigranti oltre ad autorità cilene. Molti avevano le lacrime agli occhi quando la banda musicale ha intonato l'inno italiano. stata una grande festa, con le bandiere italiane che sventolavano assieme a quelle del Cile. Gruppi di ragazzini indossavano magliette bianche sulle quali era scritto "Zocca viva, vivi Zocca" o "Regione Emilia e Romagna".
Ma durante la decina di giorni trascorsi nel Paese sudamericano, la delegazione modenese, oltre a questo importante atto che sancisce ufficialmente la ripresa di "un legame duraturo e profondo" tra le due comunità che hanno in comune prima di tutto le radici, ha avuto numerosi incontri molto costruttivi con autorità cilene e rappresentanti delle Associazioni Emiliano Romagnole degli emigranti.
A Santiago, è stata ricevuta dall'ex ambasciatore in Italia e ministro del precedente governo cileno, Jorge Jimenez, dal consigliere dell'ambasciata italiana, Francesco Barbaro, e dal sottosegretario agli interni del governo, Marcelo Schilling Rodriguez, col quale è stato discusso e risolto il problema dei rapporti istituzionali per giungere in tempi brevi alla sottoscrizione del "Protocollo d'intesa" tra le province del Malleco e Modena.
É stata ricevuta dal presidente della regione dell'Araucania, Oscar Eltit Spielmann, e da quello della provincia del Malleco, Roberto Parant Pouchucq, i quali hanno confermato grande interesse ad accordi di collaborazione con la nostra Regione e con la nostra Provincia. In occasione del saluto ai sindaci di Puren, Angol, Traiguen, questi hanno detto di desiderare di gemellarsi con altrettanti comuni della nostra montagna. Guiglia, lo farà il prossimo anno con Puren, in occasione del 95º dell'emigrazione dai nostri monti a Capitan Pastene.
(Notiziario Zocca, luglio 1998)

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