Qui l'incubo non
è finito (New York)
di Walter Bellisi
“Tutta la città è sconvolta. Sembra di essere in una città assediata. È una
situazione drammatica. Il nostro ristorante Cocomaria è stato colpito e non è
più in funzione. Si trovava in Battery Park, al Winter garden, nel
distretto finanziario. Per fortuna nessuno dei collaboratori ha avuto problemi”.
È Marta Pulini, residente a New York, ma domiciliata a Modena in via Francesco
Selmi, a raccontarci dell’attacco terroristico alla Grande mela. L’abbiamo
raggiunta al telefono a Philadelfia dove ieri si era recata per a un evento che
è stato cancellato: “Non si può partecipare a una festa – dice - con quanto è
accaduto.
La signora Pulini lavora per una società che nella metropoli gestisce diversi
ristoranti. “Gli altri locali fortunatamente non hanno subito danni – racconta
-. Il Cocomaria è frequentato da persone del mondo della finanza, da gente che
ha uffici nella zona, anche nei due grattacieli distrutti. Ho visto tante
persone piangere la perdita di amici e di colleghi”.
C’è anche un altro modenese che è titolare di un ristorante a New York,
abbastanza distante dal luogo del disastro. Si chiama Leopoldo Mucci. Un suo
collaboratore, Massimiliano Di Matteo originario di Pescara, abita invece
vicino al Trade Word Center. “Ho visto le torri gemelle con due buchi mentre
andavano a fuoco – dice -. La gente in strada e dai balconi delle case aveva gli
occhi incollati verso l’alto: sembrava di assistere al film Indipendent”.
Sono sicuramente numerosi i modenesi che vivono, lavorano o in questi giorni si
trovano in vacanza a New York. Il gallerista Emilio Mazzoli di Modena ha il
figlio Mario che abita nella città così duramente ferita. “Martedì siamo stati
molto in pensiero – dice -. Siamo riusciti a telefonargli dopo le 23. Sta bene.
Abita a Brooklin, di fronte a Manhattan. Ha avuto paura; gli hanno detto di non
uscire di casa”. Mario Mazzoli ha frequentato la Barkley University a Boston,
lavora in un uno studio di registrazione a Brodwey e fa il compositore.
“Martedì, a New York – racconta Emilio Mazzoli – si doveva inaugurare una mostra
dell’artista Italiano De Maria, ma penso che sia saltato tutto, non sono
riuscito ad avere notizie”.
Nella Big apple opera anche Willer Ghelfi, vice presidente della Nextron, del
settore biomedicale, che ha la sede a Mirandola. Guelfi ora è in Italia mentre
la moglie Maurizia e i figli Arianna e Samuele sono rimasti negli States.
“Arianna e Samuele hanno amici che stavano lavorando in uffici nelle Twin towers
– racconta la signora Ghelfi -. Si sono tutti salvati: si trovavano ai piani
bassi e sono riusciti a fuggire subito dopo l’attacco del primo aereo”.
(Il Resto del Carlino - Modena, 13 settembre 2001)